Palazzo del Podestà - ASSE 5 POR FESR



LAVORI PRIMO STRALCIO PALAZZO DEL PODESTA'
"NUOVO PADIGLIONE FAENZA NEL CUORE DELLA CITTA'" 
COFINANZIAMENTO ASSE5 POR FESR


CO FINANZIAMENTO EUROPEO ASSE 5 POR FESR:

Il Comune di Faenza ha partecipato al Bando europeo Asse 5 POR FESR ha vinto un finanziamento pari al 50% della spesa sotenuta.

La Convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Faenza per la realizzazione del progetto finanziato nell’ambito dell’Asse 5 del POR FESR Emilia Romagna 2014-2020 in attuazione dell’Azione 6.7.1 riguarda “Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo”.
Il Comune di Faenza è quindi nella disponibilità di procedere con i lavori di restauro, risanamento conservativo consolidamento e rifunzionalizzazione di Palazzo del Podestà con la finalità di attrattaore turistico per la città.

FINALITA' COMPLESSIVE:

Oggetto dell'intervento è il Palazzo del Podestà, edificio medievale nel pieno centro della Città di Faenza, sede al tempo del potere civile cittadino, ora inutilizzato per problematiche di agibilità e i doneità di spazi e impianti. L'intervento comprende il restauro della grande "Sala dell'Arengo", la realizzazione di impianti e l'acquisizione di attrezzature. L'edificio, a seguito del restauro, sarà dedicato essenzialmente a veicolare l'offerta turistica del territorio attraverso una funzione di portale di accesso dei visitatori e di contenitore di eventi, culturali, espositivi, artistici. In questo modo il Palazzo del Podestà potrà essere restituito alla Città come "Padiglione Faenza", prosecuzione ideale dell'esperienza dell'EXPO 2015, sito permanente e dinamico dedicato all'accoglienza turistica dei visitatori. Al suo interno, con moderne tecnologie, verranno presentate, in modo innovativo e dinamico, le principali vocazioni del territorio, scandite dal calendario delle manifestazioni consolidate, dalla stagionalità e dalla vivacità del tessuto culturale ed associativo della Città. Ai tematismi storici come quello della Città d'Arte saranno affiancati vari nuovi filoni emergenti dell'offerta turistica regionale come ad esempio la grande suggestione della Motor Valley. 
 
CRITICITA' STRUTTURA E MOTIVI DELL'INTERVENTO DI PRIMO STRALCIO

A seguito di rilievo dei cinematismi del fabbricato, dei suoi elementi strutturali e tecnici e dell'analisi dello stato di degrado dei materiali eseguito tramite prove e campionamento sul posto; è emerso che le principali vulnerabilità rilevate nel fabbricato denominato salone dell'Arengo in Palazzo del Podestà allo stato attuale sono:
  •     la mancanza di cordoli ai piani in grado di garantire un comportamento scatolare alla struttura e al contempo prevenire eventuali collassi fuori dal piano;
  •     mancanza di connessione tra il solaio di copertura e le pareti portanti;
  •     snellezza eccessiva delle pareti esterne dell’ultimo piano del corpo principale. Tale vulnerabilità, insieme alla mancanza di un vincolo in sommità, può innescare meccanismi di ribaltamento semplice;
  •     degrado degli elementi lignei di copertura per marcescenza delle teste di alcune capriate. Legata a condizioni manutentive (efficienza del manto di copertura e dei sistemi di raccolta delle acque) o di decadimento fisico (fattori di naturale invecchiamento e/o attacco biologico), la riduzione dell’efficienza della connessione parete – copertura può portare la struttura a non assolvere più la funzione di solidarizzazione tra murature;
  •     capriate in legno prive di calettature efficaci e di ferramenta di collegamento dei nodi;
  •     elementi di presidio presenti nella fabbrica quali i tiranti metallici che risultano inefficaci per mancato tensionamento o inadeguati per fattori specifici (sezione ridotta, capochiave sottostimati per dimensioni o forma, errato posizionamento);
  •     particolare distribuzione di fori nelle pareti murarie portanti. Lo sfalsamento degli allineamenti verticali delle aperture altera il funzionamento meccanico delle pareti rispetto allo schema a fasce orizzontali e maschi verticali, inducendo a maggiori sollecitazioni le fasce orizzontali. Inoltre la sovrapposizione di fori sfalsati determina una linea preferenziale per la formazione di distacchi lungo la verticale.
Risulta quindi di prioritaria importanza eseguire interventi locali per ripristinare la sicurezza del fabbricato. 
Il primo stralcio dei lavori riguarda quindi la messa in sicurezza del fabbricato, il restauro e risanamento conservativo oltre a interventi locali di carattere strutturale.
A questo intervento si susseguiranno interventi suddivisi in ulteriori stralci volti alla rifunzionalizzazione impiantistica e tecnoclogica del fabbricato, oltre a stralci mirati all'allestimento degli ambienti con l'obiettivo di giungere a completamento di tutti gli interventi e al collaudo dell'opera entro dicembre 2019.

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO - primo stralcio funzionale


I lavori risultano prioritari a causa del degrado del coperto e allo spiombamento delle facciate verso le piazze a causa dello stato di degrado.

I lavori di consolidamento del salone riguardano sia interventi sulla copertura che sulle strutture murarie.

Sulla copertura viene previsto l'inserimento di croci di controvento e di cordolo tirante in acciaio, vengono recuperati i nodi delle capriate maggiormente ammalorate tramite ricostruzione delle teste inserendo barre in acciaio e protesi in resina eposidica (come meglio illustrato nelle tavole tecniche e nella relazione specialistica di calcolo strutturale). Si procederà installando opportuna ferramenta di collegamento nei nodi delle capriate al fine di ripristinare il corretto funzionamento del sistema delle capriate. Verranno accorciati di circa 5 cm i monaci attualmente spingenti sulle catene lignee a causa dello scorretto funzionamento delle capriate, dovuto alla mancanza di manutenzione, all'assenza di ferramenta e alla marcescenza di alcuni nodi agli appoggi.
Sulle murature longitudinali si sono innescati meccanismi di cinematismo dovuti alla mancanza di funzionamento del sistema di copertura a causa del grave degrado delle capriate pertanto oltre ad interventi localizzati di cuci scuci in corrispondenza di lesioni passanti, ricuciture con trefoli in acciaio annegati nelle stilature in corrispondenza di lesioni non passanti, meglio specificati nelle tavole strutturali e riguardante gli aspetti legati al restauro, si opera eseguendo un rinforzo della muratura inserendo dei diatoni in acciaio e resina e barre alternate. Sulla facciata esterna i fiocchi verranno annegati lungo i giunti stilati con malta di calce e non saranno visibili. All'interno del salone si propone di nascondere i fiocchi tramite una leggera sacramatura che consenta la lettura del facciavista ma non dei diatoni di consolidamento strutturale.
Sulla copertura si opererà a tetto levato, avanzando per sotto-cantieri, in quanto occorre cambiare l'attuale orditura secondaria e inserire una nuova orditura opportunamente dimensionati cm 8x6.
Verranno utilizzate le tavelle esistenti ripulite e ricollocate in sede dopo l'esecuzione della nuova orditura secondaria.
Le strutture metalliche utilizzate per il rafforzamento e consolidamento della struttura ovvero la realizzazione delle croci di controvento e l'inserimento del cordolo-tirante, saranno collegate con opportuni elementi alla struttura esistente sia lignea che in laterizio.
Analogamente si procederà restaurando anche il coperto del loggiato in quanto dall'analisi dei materiali è emersa una grave situazione di degrado. Non tutto il loggiato sarà oggetto di restauro ma solo la parte che insiste dinnanzi al Salone del Podestà.
Nell'area insistente la copertura del Portico sono previsti inserimenti di barre metalliche nella zona corrispondente alle colonne e catene che andranno a evitare lo spiombamento verso l'esterno del loggiato. Al fine di non danneggiare gli elementi in pietra e/o in marmo occorre in sede realizzativa verificare con opportune indagini la presenza di perni interni in modo da non provocare lesioni alle strutture esistenti. Nel caso gli elementi di collegamento verticali dovranno fermarsi più a ridosso della copertura e non insistere sugli elementi lapidei.
Si prevede il ripristino degli appoggi di più capriata con il rifacimento della testata della stessa e riposizionamento della sotto-mensola. In questo caso si dovrà liberare (rimuovere) il tavellonato in laterizio, l'orditura principale e secondaria insistente sull'elemento, agire sulla capriata in sito e ripristinare il tutto. Il lavoro a tetto scoperto, da eseguirsi solo in corrispondenza della capriata da restaurare comporterà il posizionamento di un sottostante piano di lavoro da considerarsi nei costi della sicurezza. A seguito del consolidamento, da eseguirsi sia sulla copertura del Palazzo che su quella del porticato superiore della Piazza (loggiato), si opereranno interventi edili riguardanti l'inserimento dell'isolamento (solo sopra la Sala dell'Arengo) e di nuova impermeabilizzazione.
Per l'inserimento di quest'ultimo strato, prima della copertura con manto di tegole in laterizio, si dovrà tener conto che, per quanto riguarda il portico è già presente una guaina che verrà raddoppiata al di sopra dei nuovi elementi di controvento metallici.
Durante i lavori verranno rifatte le lattonerie e danneggiate analoghe a quelle esistenti.
Inoltre prevede di eseguire gli infissi in acciaio Corten tipo OS2 ditta Secco Sistemi o similare.
Relativamente alla rifunzionalizzazione del Salone e il recupero a spazio pubblico, l'uffico Progettazione Edifici URF sta elaborando delle soluzioni architettoniche in accordo con la Sovrintendenza di Ravenna da eseguire in una seconda fase di intervento nel 2018.