LE STELI DI SASSI

Il Comune di Faenza ha avviato da tempo il programma di allestimento di un museo all’aperto costituito dalle opere di grandi artisti: Biancini, Rambelli, Zauli, Spagnulo, Bombardieri, Gaeta, Rontini, Mariani, Galassi, Sartelli, Cimatti, Sassi.
L’itinerario si snoda fra spazi pubblici, aree residenziali, aree verdi e rotatorie urbane, oggi divenute vetrine per eccellenza, dove l’opera d’arte può rivelarsi ad un pubblico più numeroso e dare identità ad uno spazio urbano qualificandolo e renderlo riconoscibile.
Oggi l’arte parla con il materiale che universalmente identifica la città di Faenza – la ceramica.
Dopo il “Grande Fuoco” e i “Lottatori” - un’opera tecnicamente complessa in refrattario policromo costituito da oltre 30 elementi assemblati e rifiniti in loco a formare tre grandi steli, imponenti per le loro dimensioni, perfette nella loro geometria, abilmente modellate dall’autore.
Tre grandi colonne in refrattario policromo che riprendono l’arcaico linguaggio figurativo delle steli e dei totem con una forza ed una grandiosità prima sconosciuta alla scuola ceramica di Faenza a cui l’artista appartiene e dove le dimensioni monumentali rivelano la piena capacità di padroneggiare il materiale con una tecnica perfetta.
Tre grandi colonne che segnano in maniera decisa la città di Faenza come città della Ceramica.
Nelle steli realizzate con rigore geometrico si aprono fessure e spaccature a cui si contrappongono motivi decorativi inscindibilmente intersecati, gli inserti d’oro e d’argento, i riflessi metallici, il colore dirompente danno all’opera una tensione vibrante che invade prepotentemente lo spazio urbano.