RESTAURO FACCIATE PALAZZO LADERCHI

clicca sull'immagine per ingrandire
Palazzo Laderchi è un palazzo della fine del Settecento, situato all’angolo tra via XX Settembre e Corso Garibaldi nel centro di Faenza. Il palazzo fu commissionato dal conte Ludovico Laderchi nel 1780 all’architetto bolognese Francesco Tadolini e costruito in forme neo-cinquecentesche. La costruzione iniziò nel 1783, partendo da via XX Settembre occupando lo spazio di un’antica chiesa (S. Maria in Guidonis poi S.Biagio) e proseguendo su Corso Garibaldi dove le opere furono completate solo nel 1829. L’ubicazione del palazzo in posizione di fondale dello spazio architettonico costituito da Piazza del Popolo e Piazza della Libertà contribuì a stimolare la trasformazione dei prospetti architettonici in senso neo-classico nella città faentina.
Il progetto di restauro dei prospetti di Palazzo Laderchi si realizza attraverso una fase di analisi e una di progetto. La prima fase è costituita da una serie di operazioni che sono state eseguite a seguito di sopralluoghi e hanno l’obiettivo di “fotografare” lo stato attuale al momento della redazione del progetto. L’ analisi dello stato attuale si esplica attraverso l’elaborazione di una serie di tavole grafiche e descrittive. Il rilievo architettonico individua l’oggetto del restauro e le caratteristiche metriche e architettoniche, gli elaborati identificano tutti i materiali presenti nel progetto. La suddivisione materica consente di elaborare un progetto basato sui diversi materiali presenti.
L’analisi dei materiali lascia aperta un ulteriore approfondimento da eseguirsi in sede esecutiva al fine di affinare i metodi e i materiali del restauro, anche se alcune schede sintetizzano il lavoro svolto attraverso una mappatura degli elementi.
L’analisi del degrado è stata eseguita in maniera puntuale quantificando il degrado esistente sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, estrapolando i dati che servono all’identificazione tipologica e prestazionale del lavoro da eseguire.
La seconda fase di progetto acquisisce tutti i dati derivanti dall'analisi materica e del degrado, schede ecc…), trasformandoli in elaborati progettuali.
In questo contesto viene data puntuale indicazione degli interventi da eseguire, sono stati realizzati numerosi saggi, che sono essenzialmente di tre tipi:
- Campionature per identificazione di materiale
- Saggi stratigrafici (intonaci)
- Prove di puliture
Il primo tipo di indagine costituito da prelievi e analisi di laboratorio aveva come obiettivo la verifica dei materiali presenti sulle facciate e in particolare si sono avute conferme sulla pietra utilizzata e sulle tipologie di intonaci e stucchi.
Il secondo tipo di indagine eseguito sugli intonaci (stratigrafie) aveva come obiettivo la ricerca delle cromie e della successione temporale degli interventi.
L’ultima campionatura (prove di pulitura) ha concentrato l’attenzione su quegli elementi più complessi dal punto di vista degli interventi: cornicione su via XX Settembre e banchine in pietra confermando le tipologie di intervento previste nel progetto preliminare.
Sulla base degli studi effettuati viene ipotizzato il cromatismo finale delle facciate e sarà oggetto di ulteriori campionature e prove nel corso dei lavori in collaborazione tra D.L. e Soprintendenza.